INDIA, PAESE DELLE MERAVIGLIE

INDIA, PAESE DELLE MERAVIGLIE

(1)

Dopo aver passato il controllo dei passaporti e quello doganale, George ritira la valigia e all’uscita trova Michael ad attenderlo. Lo riconosce subito perché lo aveva già visto in foto, ma si stupisce della sua costosa eleganza e dal raffinato benvenuto. L’indiano gli chiede se gradisce fare un giro in città oppure se preferisce andare direttamente in hotel.

In albergo per favore, sono molto stanco per il viaggio e il fuso orario, domani sarà una giornata impegnativa.

Salgono sulla macchina di lusso che dimostra subito a quale classe sociale Michael appartiene, in un paese dove la stragrande maggioranza della popolazione è al di sotto della sussistenza minima; sa bene che i ricchi amano mostrarsi in modo anche particolarmente arrogante, e questo è qualcosa che George disapprova.
La mattina seguente, alle sette esatte, George scende dalla sua stanza particolarmente riposato dopo aver dormito a lungo, e trova Michael già nella hall dell’albergo sempre elegantissimo e sorridente. Si salutano e quindi salgono subito nella macchina di lusso.

Che ne dice di fare un piccolo giro turistico prima di andare nel mio ufficio?

Saremo però al lavoro verso le otto e mezza.

Volentieri!

Mi fa molto piacere conoscere l’India.

Michael fa da cicerone a George, mentre guida la macchina lo informa sui palazzi e sulle chiese che vedono lungo la strada, ed è evidentemente molto orgoglioso del suo paese e delle radici storiche cristiane, ma evita di parlare di alcune grandi costruzioni che scorrono ai loro fianchi. Non gli parla delle grandi statue di Buddha che sono ovunque, e sembra quasi non voler notare i templi e le moschee. George accenna a qualche domanda, ma l’indiano cambia discorso, impegnato a presentare l’India come fosse un paese cristiano. George non insiste, anche memore della presentazione che gli fece Kakh, dicendo di non irritare Michael che è un cattolico bigotto e fondamentalista.
Alle otto e mezza arrivano in ufficio come stabilito, nonostante il traffico, e subito entrano a discutere dei contratti di lavoro, motivo principale per il quale l’ingegnere è stato mandato in quel paese. Poi Michael, durante una pausa caffè, si sente di aver instaurato una certa confidenza e improvvisamente gli chiede:

Ma visto che lei è cristiano come me, perché permettiamo a Kakh di limitare i contratti di tutti gli impiegati?

Facciamo invece in modo che siano sottoposti a condizioni peggiori solo quelli degli indù, dei buddisti o dei musulmani. Potremmo condurlo a decidere che i contratti dei cristiani siano i migliori. Non voglio che quell’ebreo danneggi i cristiani.

Che ne pensa lei? Non le sembra una buona idea?

Invece secondo lei è giusto sfruttare gli indù, i buddisti o i musulmani?

Michael rimane in silenzio e confuso. Finiscono il caffè e tornano a lavorare fino alle tredici. George gli chiede di poter fare una pausa e di tornare in hotel.
Sulla strada di ritorno verso l’albergo, la stessa di prima, George nota un edificio imponente, e chiede a Michael:

Chi ha costruito questo bellissimoedificio?

Sono stati gli arabi musulmani quando ci hanno invaso.

E questo tempio bellissimo, che cos’è?

E’ un tempio di Buddha. I buddisti adorano sassi e persone come noi.

Quando George vede che Michael s’infastisce a causa delle sue domande, scegliedi rimanere in silenzio per il resto della strada.

(2)

George si riposa poi in camera, e alle quattro del pomeriggio è nuovamente nella hall dell’albergo dove Michael lo aspetta per portarlo a pranzo. Salgono in macchina.

Kakh ha delle abitudini, quando viene qua da noi, alle quali non rinuncia mai. Lei non mi ha ancora chiesto nulla.

Quali abitudini?

Di cosa sta parlando?

Lo vedrà al ristorante.

Michael sorride mentre entrano in un locale molto elegante che si chiama ‘La Corona Dell’India’. Ogni angolo testimonia la sua antichità e la sua bellezza e George esprime la sua grande ammirazione; stranamente trova piacevole anche quel forte profumo tipico indiano che di solito non sopporta. Michael soddisfatto che sia di suo gusto lo conduce in una sala privata ancora più raffinata e confortevole.
Ad aspettarli ci sono due ragazze ventenni davvero stupende che stanno entrambe guardando George e che gli si avvicinano. Michael si rivolge all’ingegnere e facendogli l’occhiolino gli chiede:

Le piace la sorpresa?

Stupenda!

Ogni volta che Kakh viene da noi, lo porto in questo ristorante per la cena, poi si fa accompagnare da una o due ragazze in albergo per passare una piacevole serata.

Ma George replica sforzandosi di tenere un tono di voce composto:

La bella sorpresa per me è solamente la rara e straordinaria bellezza di questo locale.

Come, non le piacciono le due ragazze?

Sono bellissime, indubbiamente, però mi scusi, mi sembra che lei non l’abbia notato, io non sono Kakh!

Che cosa intende dire?

Lei pensa che le abitudini di Kakh siano così normali che debba averle anche io?

Ma lui non firmava nessun contratto se non gli organizzavo queste serate particolari!

Dunque si tratta di una condizione senza la quale non si può lavorare?

Scusi, cosa desidera allora?

Sono un uomo sposato e non tradisco mia moglie, lei è cattolico, questo è anche un precetto del Cattolicesimo, o sbaglio?

Sì…

Arriva poi il cameriere che dopo aver parlato con Michael in indiano, lascia agli uomini i menù e porta via le ragazze.
Michael quindi senza fare una piega gli domanda:

Ordino io un menù anche per lei?

Sì, scelga lei per me.

Mentre mangiano, intanto si ricorda della richiesta che gli ha fatto sua moglie, la croce fatta a mano. Gli viene in mente una parte della storia indiana, quando i cristiani conquistarono la vittoria in India con la conseguente separazione del Pakistan e del Bangladesh. Chiede a Michael dove può trovare quel tipo di croce:

Lei dovrebbe sapere dove costruiscono le croci artigianalmente. Potrebbe indicarmi un posto dove poterne comprare una come regalo per mia moglie?

Gliela farò avere nella sua stanza d’albergo. Le comunicherò in seguito il costo, non voglio che pensi sia una tangente.

Nonostante io sia cristiano protestante, non conosco quasi nulla del cristianesimo!

Il Cristianesimo è una religione monoteista rivelata da Dio, invece le altre sono state inventate dagli uomini.

Quali religioni intende?

Il Buddismo, l’Induismo e tante altre. In India ci sono centinaia di religioni simili.

George sta ascoltando solo in parte, perché in verità è assorto nei suoi pensieri. Gli vengono in mente le parole di Adam, quando gli parlava di cercare tra i concetti semplici:

Cosa proverebbe che il Cattolicesimo sia una religione monoteista e non ideata dall’uomo?

Dell’esattezza della nostra religione ne parla la storia con tutti i profeti, la continuità dei messaggi, e le testimonianze. Se chiede ad un buddista, invece egli risponderà che il cattolicesimo è una religione monoteista ma inventata dagli uomini.

Credo che cercando di semplificare le cose potremmo dire che le religioni monoteiste siano più corrette di quelle politeiste.

Mi piace la parola semplificare. Ma lei ha dei dubbi? Quali sono?

Questo è ciò che affermano i cristiani. Io, con semplicità, vorrei accertarmi di quest›aspetto.

George ritorna in albergo e si sdraia sul letto a pensare, ancora gli sovvengono alla mente le parole del suo amico Adam che gli diceva : Non dimentichi di prendere le cose con semplicità, non voler complicare ciò che è semplice, e ricorda: quello che è facile da comprendere è la chiave per la felicità!
Quindi accende la televisione e trova un programma in lingua indiana con i sottotitoli in inglese. Stanno parlando dell’Induismo, la religione più diffusa in India e i suoi insegnamenti vengono definiti eccezionali. La sua base fondamentale è il dharma, cioè la legge morale, che serve soprattutto a mantenere l’ordine sociale. George ascolta con attenzione. Affermano che la religione induista è una dottrina di grande moralità. È un misto tra la religione degli ariani, che si concentrava sulla consacrazione delle forze naturali, e la religione degli indiani antichi. Storicamente successe che, per non far perdere determinati privilegi alle classi più nobili, fu redatto un libro chiamato ‘Veda’, considerato il più grande libro sacro degli indù mai esistito, il cui titolo significa legge o saggezza. Tante leggi sono state redatte per dare agli ariani bianchi alcuni privilegi di distinzione dalla classe di colore. La redazione di questo libro, fu considerata necessaria per fissare leggi e norme religiose, perché non si riuscivano più a ricordare a memoria tutti gli insegnamenti. Ci sono voluti dieci secoli, cioè 1000 anni per completare il libro. L’Induismo non va considerato come un’unica religione, omogenea e compatta. Le sue caratteristiche ne fanno piuttosto una ‘famiglia’ composta da religioni diverse, tipiche di alcuni territori dell’India, anche se poi vi sono principi ispiratori in comune e alcune pratiche abbastanza simili fra loro. Nel corso dei secoli si sono registrati cambiamenti significativi, soprattutto in relazione alla dottrina della reincarnazione e della salvezza, come pure nell’ambito della ritualità e delle devozioni in onore delle divinità. Il programma televisivo, fa notare che questa religione sia adatta solo a chi vive in India. Addirittura i notabili religiosi decisero che l’Induismo fosse una religione solamente per gli indiani e che ogni indù quando esce dal paese potrebbe perdere il privilegio di appartenervi. George pensa che questo concetto non renda questa religione semplice.

E’ come se io cominciassi ad intravedere ciò che sto cercando. Ma non è ancora sufficiente ...

(3)

Alle otto del mattino successivo, Michael lo sta aspettando nella hall:

Ci aspetta una lunga giornata di lavoro, è pronto?

Sì certo!

Durante il percorso, George vede una grande statua che non era quella del Buddha. La guarda a lungo e Michael gli conferma:

Questo è uno fra i numerosissimi deì

presenti in India.

Vorrei incontrare qualcuno che appartenga ad una di queste religioni.

La direttrice del settore operativo è buddista potrà pranzare con lei oggi stesso.

Michael constata ogni momento di più quanto George sia diverso da Kahk. Il primo rispettoso, religioso e corretto, il secondo ateo, lussurioso e avido. Quindi gli chiede:
Caro George vorrei dirle che sono sorpreso ogni giorno di più.

In che senso?

Lei è molto differente da Kakh nonostante lavoriate nella stessa azienda.

Allude alle due ragazze del ristorante?

Non solo per questo.

Perché questa differenza, secondo lei?

La religione immagino, il suo direttore è ateo, io invece come ben sa, sono cristiano.

Sì certo, lei è un uomo religioso, eppure scende a compromessi con la sua morale, e accontenta i desideri di un ateo, lo accontenta nelle sue richieste poco morali, diciamo.

Forse sì, so che non tutto ciò che faccio è religiosamente corretto.

Michael si alza per andare via, ma prima chiede a George:

Dunque vuole incontrare Giotsna?

E chi è Giotsna?

La nostra direttrice buddista. Sa cosa vuol dire Giotsna?

No.

Significa “luce della luna”. Ha sessanta anni, non si preoccupi non dovrà considerarla un nostro omaggio come le due giovani ragazze, ma potrà chiederle del Buddismo.

Certo che la voglio incontrare. Potrà venire qui in albergo alle quattro.

Vedrà che poi apprezzerà ancora di più il Cristianesimo.

Quando George scende dalla sua stanza all’orario prestabilito, trova ad attenderlo una signora piccolina, il suo volto è un misto di India e di Cina, dalla presunta età si immagina che sia la direttrice. Anche lei lo riconosce, è lei che si avvicina salutandolo con estrema cortesia e si presenta.

Buongiorno, sono Giotsna.

Buongiorno, piacere di incontrarla.

George la invita a pranzare nel ristorante dell’hotel.
Egli sceglie un tavolo laterale, dopo essersi seduti, la donna esordisce:

Michael mi ha parlato tanto di lei.

Anche a me di lei!Mi ha detto che ha voluto invitarmi a pranzo perché vorrebbe farmi delle domande sul Buddismo, ed io sono a sua disposizione.

È vero.

Ma prima di iniziare quest’argomento, vorrei dirle che lei ha sollevato il mio interesse, anzi, tutti gli impiegati in azienda parlano di lei.

Perchè?

Parlano del fatto che lei non assomiglia affatto a Kakh.

E come l’hanno saputo?

Si è diffusa la notizia circa il suo rifiuto di distinguere, nei contratti d’impiego, tra il cristiano, il buddista, l’indù e il musulmano. Anche il suo rifiuto delle due ragazze lo hanno saputo tutti.

Cosa ne pensate di questo comportamento?

Come buddista lo apprezzo, tantissimo.

Capisco ciò che riguarda i contratti, ma mi dica, cosa pensa dei rapporti sessuali fuori dal matrimonio e cosa ne pensa poi del tradimento?

Ebbene, noi buddisti condanniamo l’immoralità e odiamo il tradimento e ogni mancanza di controllo degli istinti, i vizi sono causati dall’arrendersi agli istinti, ai desideri. Comandamenti fondamentali del Buddha sono quelli di non uccidere, non rubare e non appropriarsi di alcun bene altrui, non mentire, non fare uso di alcool, e non commettere adulterio. Oltre ad altri minori, tipo non mangiare pietanze cucinate in condizioni non adatte, non ballare e non ascoltare musica, non seguire le prescrizioni dei medici, non dormire in un letto confortevole e non possedere oggetti in argento o in oro.

Alcuni divieti li comprendo, ma non capisco perché non andare dal medico, non possedere oro o argento, non dormire su letti confortevoli? Si tratta di una religione che assomiglia molto al socialismo.

No, veramente il significato è differente, rinunciare ai piaceri di questa vita è una via per raggiungere l’eccellenza, anche rinunciare al matrimonio e dedicarsi alla contemplazione, rinunciare alla ricchezza e al materialismo. Il mondo è pieno di male, e la rinuncia dei piaceri della vita rappresenta invece la madre del bene!

Mi stranisce il fatto che caratteristiche peculiari del Buddismo siano rinunciare ai piaceri della vita, giacchè la natura degli uomini tende ad amarli. E chi è il Buddha?

Chi è il Buddha? È una domanda alla quale non è proprio facile rispondere!

Come non è facile rispondere? Dovrebbe essere la risposta fondamentale, la base del vostro credo, la sicurezza, sarà il vostro dio o il vostro profeta?

In effetti lei ha individuato una difficoltà di questa religione, noi buddisti non ci siamo ancora accordati sul fatto se il Buddha sia un profeta, un salvatore, un dio, un maestro.

Possibile?

Il Buddismo del nord della Cina è molto diverso da quello del sud, ad esempio, e ancora c’è molta differenza tra quello in Birmania oppure a Ceylon. Però per noi questo non è importante. L’importante è solo come potersi elevare spiritualmente.

E l’elevazione significa abbandonare il matrimonio, il denaro, e gli agi di questa vita?

Si, ma anche non rubare, non mentire, non ubriacarsi e non uccidere, come le ho detto prima.

Mentre parla con la donna, George nota che indossa dei vestiti di alta classe, e ammiccando alla sua eleganza le chiede:

I buddhisti rispettano queste regole?

In verità, solo fino ad un certo punto, spesso le condizioni della vita di oggi non ci danno la possibilità di seguire le nostre sagge raccomandazioni.

Quindi, le regole sono solamente delle raccomandazioni ma di fatto impossibili da applicare, o meglio non sono semplici!

Più o meno... Anche voi siete così?

Cosa intende dire?

Con franchezza, per esempio, Michael, pur essendo molto religioso, trova le ragazze per Kakh ogni volta che viene qui, ed è complice nel truccare i contratti! Conosco tanti cristiani che si ubriacano. Perciò dico che è importante concentrarsi sulla religione e non sugli uomini imperfetti e peccatori che non la seguono come dovrebbero. Come credenti di diverse religioni, io e lei, i buddisti ed i cristiani, oppure gli atei spesso ci comportiamo in maniere che sono molto simili.

Certamente. Ma vorrei concentrarmi sulla religione in se’.

Secondo me, non ci sono grosse differenze tra di noi.

La donna ha finito di mangiare, quindi George chiama il cameriere chiedendogli di portare un dolce tipico indiano, e quindi continua il discorso:

Non siete d’accordo tra di voi sul fatto che Buddha sia un dio o un profeta, ma almeno siete d’accordo sulle normative religiose, sui principi morali e suoi i comandamenti?

A dire il vero, sviluppiamo i comandamenti secondo la zona di appartenenza.

Come??

Il Buddismo è una religione che si sviluppa e cambia, si contestualizza molto con il passare del tempo. Siamo noi uomini che l’abbiamo creata e da noi stessi viene, nel tempo, cambiata. Non è una religione monoteista, anche se alcuni di noi pretendono che lo sia. Le confesso che anche io ho i miei dubbi.

Posso farle una domanda, anche se credo sia un po’ imbarazzante?

Certo, i buddisti amano chiarezza e semplicità.

Lei crede che la religione monoteista sia migliore?

Giotsna rimane in silenzio poi con un sospiro afferma:

Veramente non saprei, non credo che una religione monoteista sia migliore, quando la maggior parte delle persone che la seguono di fatto sono pessime persone, quindi non vedo come possa essere considerata migliore se poi non riesce a cambiare gli uomini migliorandoli.

Ha ragione… Perché lei è buddista, se non è convinta?

Sono figlia di due buddisti, immagino sia per questo motivo che sono buddista. Ma poi chi lo sa? Forse dopo questa morte sarò ebrea, cristiana o musulmana. Chi lo sa?

Dopo la morte?

Credo che la mia anima si trasferirà in un altro corpo ovvero in un’altra persona.

Dunque crede nella reincarnazione delle anime?

Non lo so, ma la mia religione lo sostiene!

Giotsna, a questo punto, sembra stanca per via della lunga giornata di lavoro.

Vi sono ulteriori domande o c’è qualcos’altro che posso fare per lei?

No, grazie. E’ stata gentile ad avermi dedicato del suo tempo, e ad aver risposto a tante domande, mi è stata molto utile. Ho imparato cose interessanti da lei.

George la saluta e lei va via.
Michael telefona a George alla fine della giornata per informarlo di aver lasciato la croce in portineria. Poi soggiunge, con un po’ d’ironia, che il costo dell’articolo sarà incluso nella fatturazione dell’albergo per sottolineare il fatto che ciò che non sia una tangente.
George lo ringrazia e sorride senza sentirsi per nulla infastidito.

Mi dica, ha capito la bellezza del Cristianesimo dopo avere incontrato Giotsna?

Più o meno…

Se l’incontro con la signora fosse stato più lungo, avrebbe potuto conoscere molte altre stranezze sul Buddismo. Le ha parlato delle loro fantasticherie e delle loro filosofie?

Fantasticherie? No.

Meglio così, altrimenti non avrebbe fatto ritorno in India, anche se penso che quanto abbia già sentito sia sufficiente per essersi convinto che il Cristianesimo sia migliore.

Intende dire le religioni monoteiste…

Questo è ciò in cui io credo.

Ci vediamo amico mio.

Quella sera si rilassa nella sua stanza d’albergo, navigando nel web e guardando un po’ di televisione, non è stanco fisicamente, però la testa è piena di pensieri, emozioni e riflette a lungo sulle parole ascoltate negli ultimi giorni. Pensa al lavoro e ai contratti, ma ciò che è per lui ora più importante, forse il vero motivo di questo viaggio in India, è la sua ricerca dentro la spiritualità. Ripensa ancora ad Adam che lo aveva esortato ad affrontare la sua ricerca con semplicità. Riflette sulla grande probabilità che una religione inventata dagli uomini possa davvero essere viziata dalla natura stessa dell’essere umano, il quale comunque essendo mortale ed imperfetto come può avere risposte così perfette che lo trascendano? Come potrebbe un essere umano conoscere esattamente i fenomeni legati alla creazione che risalgono ad un era nella quale egli non esisteva?
Si addormenta con questo pensiero in testa.

(4)

La mattina successiva, George ha un appuntamento con un certo Signor Muttih, padrone della più grande catena di negozi di computer e software in India.
La palazzina dei suoi uffici è molto grande ma nel contempo semplice ed accogliente, come i profumi dell’incenso indiano che si sentono ovunque. Entra e chiede al primo impiegato che trova e questi gli risponde:

Sheikh Muttih a destra, invece dietro l’ultima porta ancora a destra, troverà l’ufficio del suo segretario.

George si chiede cosa voglia dire ‘Sheikh’. Preferisce andare prima dal segretario, si presenta con il suo biglietto da visita e questi lo fa subito accomodare.

Prego, Sheikh Muttih la aspetta.

L’ufficio privato è grande e un po’ caotico, pieno di oggetti e libri, ma molto accogliente, colorato e profumato. Sheikh Muttih lo riceve con un bel sorriso ed una stretta di mano forte e solida, guardandolo dritto negli occhi, lo fa accomodare in una comoda poltrona di fronte a lui, gli chiede come sta e come si trova in India, e poi iniziano subito a parlare di lavoro.

Possiamo stilare un accordo in modo da avere entrambi un buon profitto, ma vorrei sapere: come fissiamo la percentuale?

Semplice, dove guadagnate voi, guadagno anche io.

George si sente tranquillizzato da questa profonda semplicità. Stringe la mano di Muttih e commenta con un sorriso:

Semplice, penso che questo potrebbe essere considerato l’accordo più veloce della storia. Ma entrando nello specifico, ho bisogno di sapere come voi intendete procedere…

Credo che mio fratello Karimullah sarà più informato di me, discuterà con lui questi dettagli, ma purtroppo ora non è in ufficio; potrete vedervi domani mattina alle nove.

Ha fatto un giro a visitare la nostra bella Delhi? Se non lo ha fatto, mi permetta di averla come nostro ospite e accompagnarla personalmente per un’escursione turistica, se Dio vuole.

Veramente ho già fatto un giro di un’ora e mezza per la citta’.

Allora non ha avuto modo di vedere tutte le sue peculiarità... L’India è un paese antico, radicato profondamente nella storia. Ci permette di accompagnarla per un tour?

Con piacere.

Allora, che Allah ci guidi!!!

Dove andiamo?

Cominceremo col visitare il Taj Mahal.

Salgono su una macchina di lusso con autista, lo Sheikh si siede di fianco a George.

La strada che conduce al Taj Mahal è relativamente breve, non c’è molto traffico a quest›ora della giornata. Questo monumento viene considerato una meraviglia architettonica di importanza mondiale. Non le svelerò niente. Vedrà con i suoi occhi.

Chi l’ha costruito?

Il re Shah Jihan. È un perfetto esempio di architettura islamica in India.

Islamica?

Esatto.

Ma i musulmani hanno invaso l’India, derubandola da tutti i suoi tesori vero?

Muttih sorride.

Sono luoghi comuni, questi…

Mi scusi, ma lei è musulmano?

Sì, pensavo lo sapesse.

Chiedo scusa per la domanda...

Non si deve scusare di nulla. Io e gli altri musulmani non siamo arrivati in India per rubare i suoi tesori. Sono nato in questo paese, figlio d’indiani da centinaia di anni. Se vuole sapere chi aveva rubato i tesori dell’India, dovrebbe chiederlo quando arriveremo al Taj Mahal; capirà chi ha veramente rubato i gioielli del posto. Potrà chiederlo alla nostra guida turistica che ci accompagnerà durante la visita. Quello che dicono dei musulmani è diffamazione. islamico.

Ovvero?

Bisognerà chiederlo alla guida turistica una volta arrivati. Spero che lei non rimanga turbato dalla risposta. So quello che dicono dei musulmani, ma una veloce lettura della storia dell’India penso chiarirebbe meglio ciò che intendo dire.

Mi spieghi meglio.

Faccia una ricerca su internet scrivendo “Storia dell’India” su qualunque motore di ricerca e saprà chi aveva occupato l›India e rubato i tesori di questo paese. Saprà anche se i musulmani hanno origini in questo paese o se vi si sono insediati da altri paesi. Saprà persino come hannoconvissuto le altre religioni con l›Islam in India.

Lei parla in un modo semplice!

La semplicità nel guardare la vita è un mezzo che conduce alla felicità e alla soddisfazione.

Mentre parlano, ammira il volto dell’indiano musulmano, sempre sorridente, che gli trasmette pace interiore, che chiede ben tre volte il permesso per assentarsi pochi minuti per pregare.
Il viaggio di ritorno è un po’ più lungo ma piacevole, e ritorna in albergo solo alle otto di sera. Dopo una doccia calda, chiama Michael per consultarsi con lui sull’evoluzione degli accordi con Muttih:

Buona sera Michael, oggi non sono riuscito a concludere con Muttih, devo tornare da lui ancora, domani mattina.

Mi sembra un po’ superficiale nell’accordo e disorganizzato, ma sincero.Certo che se fosse più preciso ci guadagnerebbe nel trasmettere maggiore fiducia.

Comunque Kakh mi diceva che è un tipo complicato e difficile, a me invece sembra esattamente il contrario.

E’ generoso e umile negli affari, ma intende complicato riferendosi ai precetti della sua religione. Più che complicato meglio dire rigido e intransigente nei confronti dei vizi di Kakh. Ecco il motivo per il quale devo portare io le ragazze a Kakh!

Domani sarò da lui per gli accordi finali. Ha delle raccomandazioni specifiche in merito?

No, non ho nulla da aggiungere. Vuole che la accompagni in qualche posto specifico domani?

No, grazie, la chiamerò se avrò bisognodi lei.

Arrivederci.

(5)

Il giorno successivo, George sta facendo colazione nel ristorante dell›albergo e gli capita di parlare con un cameriere indù, di nome Kabur. Chiaramente George non perde l’occasione per fargli delle domande:

Buongiorno, posso sapere il suo nome?

Mi chiamo Kabur.

Dicono che l’India sia il paese delle religioni. Quale è la sua?

Sono induista.

Perfetto. Una religione con numerosi adepti.

Vero, è così.

E’ vero che secondo i vostri sacerdoti, nessuno può diventare indù se non nasce indù e se non vive in India?

Sì è vero, questa è una religione per noi indiani, ci aiuta a vivere in questo paese.

Avete creato voi questa religione?

Sì, l’abbiamo ideata noi stessi per adeguarla alla nostra realtà.

Chi è il vostro dio?

Abbiamo la religione più ricca di déi.

Paul Diorant aveva scritto nel suo libro, Storia delle Civiltà: Parlare degli Déi di questa religione richiederebbe forse un centinaio di volumi.

Dunque non è una religione semplice?

Noi adoriamo anche alcuni pianeti celesti e li consideriamo déi, come facciamo con il sole. Alcuni sono descritti come angeli, altri sono considerati come demoni.

Un dio è un demone?

Sì, esatto, per noi persino alcuni tipi di ciondoli sono considerati déi. Alcuni uccelli, ed anche alcuni tipi di animali.

Un dio è un animale!

Esatto! L’elefante, ad esempio, è il dio simbolo della natura umana animalesca. Poi abbiamo anche il serpente mortale che uccide con un solo morso, che si chiama dio Naja, ed a lui offriamo il latte e le mandorle. Molti rituali religiosi sono per gli dei.

Come fate ad adorarli tutti?

I nostri dei sono tantissimi, ma li abbiamo riuniti in una trinità.

Un dio in una trinità…

Come nel Cristianesimo!!

L’induismo è una religione che si sviluppa nel tempo, chissà forse abbiamo preso il concetto di trinità dai cristiani.

Continui... per favore.

I tre dei, ovvero la trinità sono Brahma che è il creatore, Fishno che conserva l’universo e Shiva, il dio della distruzione.

E che mi dice riguardo alla vacca sacra?

Ghandi affermò che la mucca è il nostro vero dio e l’amiamo più delle nostre madri. -Mia madre mi ha dato il latte per due anni-disse il Mahatma Ghandi, -ed io la servo per tutta la vita, la mucca mi da il latte per tutta la vita e non mi chiede nulla in cambio.

Quando mia madre muore, io pago le spese per il suo funerale e per la sepoltura, mentre quando la giovenca muore, possiamo utilizzare tutto il suo corpo, anche le sue ossa.

Questa vostra devozione vi porta al Paradiso dopo la morte?

Non esistono né Paradiso né Inferno per noi.

Allora come viene premiato il buono e com’è castigato il cattivo? Oppure avranno la stessa sorte?

L’anima di colui che è stato buono si trasferisce in un uomo altrettanto o più buono e poi forse diventerà sacra, ed avrà la possibilità di unirsi all’anima del dio Brahma. L’anima del cattivo, invece si getta nel male trasformandosi in una persona sempre cattiva.

Ci sarà pure una distinzione tra il buono e il cattivo?

Certamente.

Alcuni di noi possono essere elevati al rango di un dio.

In che modo?

Il dio creatore Brahma ha creato ogni casta da una parte diversa del suo corpo. I brahmani sono stati creati dal suo stesso volto perciò possiedono la sua mente e la sua saggezza. Ha creato dal suo braccio forti guerrieri, poi ci sono gli uomini liberi che sono stati creati dalla sua coscia, sono i commercianti e gli industriali che si occupano di nutrire le persone, infine i servi dal suo piede, che appunto devono servire tutte le altre classi. Fuori dalle quattro caste vi sono i disgraziati, ovvero gli intoccabili, che si occupano solo di lavori impuri tipo becchini o boia; uccidere uno di loro è come uccidere un cane.

Se io sono un servo posso diventare un uomo libero, oppure un intoccabile può diventare un servo?

Assolutamente no!

E un servo è ben felice di servire!

George si sente sconcertato dopo aver appreso tutto ciò ma comunque sorride a Kabur e gli dona una piccola somma di denaro. Poiesce per l’appuntamento con Karimullah.
Durante la strada,pensa alle parole che gli aveva ripetuto Michael, il quale detestava le religioni politeiste ed inventate dagli uomini, e pensa che queste religioni sono piene di contraddizioni. George comunque continua a pensare che la vera religione non può contraddire la ragione e la logica.

(6)

Alle nove, George arriva nell’ufficio del segretario di Muttih per incontrare Karimullah. Entra e trova questi ultimiche stanno parlando. I due salutano l’ospite. L’impressione di George alla vista di Karimullah non è per nulla positiva.

Si accomodi nel mio studio. Sono pronto per formulare l’accordo.

Muttih li interrompe:

Vorrei vederla, George, quando avrete finito.

Volentieri, la verrò a salutare prima di andare via.

George e Karimullah entrano nell’ufficio di quest’ultimo. Una stanza spaziosa, ma arredata con semplicità.

Mio fratello le ha detto che noi siamo d’accordo su ogni tipo di alleanze bilaterali purché siano vantaggiose per entrambe le parti?

Sì, ma mi permetta un appunto un po’ superficiale, lei assomiglia a…

Assomiglio a Usama Bin Laden! Lei non è la prima persona che me lo fa notare.

Almeno spero che lei non sia come lui.

In realtà sono musulmano proprio come lui, solo che Usama era arabo invece io sono indiano!

Era un terrorista, un assassino!

Questo è ciò che è stato volutamente fatto credere quando non andava più d’accordo con la Casa Bianca.

Lui e i suoi seguaci hanno dirottato aerei, distrutto edifici, assaltato treni!

Presidenti cristiani hanno sterminato tante persone, popoli addirittura, sotto false bandiere di pace, per i loro interessi economici, ma non sono considerati terroristi. I paesi occidentali hanno ucciso e uccidono continuamente: quando Bin Laden lottava contro il vostro nemico russo, non era considerato un terrorista, non crede? Comunque, penso sia il caso di dedicarci ai nostri contratti. Facciamo il nostro lavoro che è meglio.

E George pensa:
Questo uomo difende il più grande terrorista del mondo?

Bene.

Meglio tornare al lavoro.

Ha una bozza dell’accordo, oppure vuole che gliene dia io una?

Ne ho già una. Comunque, me ne dia una copia da leggere.

Ecco a lei.

Grazie. Mi ci vorranno pochi minuti.

George comincia a leggere il contratto. Nota subito con molto piacere, che gli articoli contrattuali sono semplici e che tengono in considerazione ogni punto, perciò davvero esaustivi. Sono scritti meglio di come avrebbe potuto fare egli stesso. Si rivolge all’indiano che sta leggendo un libro:

Lo trovo quasi perfetto, ho solo una piccola annotazione

Prego, mi dica.

Non pensa che questi articoli vi avvantaggino troppo, intendo per quanto riguarda i debiti non ancora saldati?

E’ vero, mi serve un po’ più di libertà economica per muovermi meglio nella distribuzione, perché non siamo ancora ben organizzati, e non vogliamo mentire nel nostro accordo commerciale con voi.

In che senso non vorreste mentire?

Meglio non fare promesse che non si possano mantenere. Se non avessi una certa libertà di movimento, dovrei cominciare a cercare delle scuse, che poi sono menzogne, comportamento che io non intendo assolutamente avere. Se però vuole considerare per bene tutti gli altri punti contrattuali, avrete modo di guadagnare di più sul lungo temine, e nel contratto c’è anche una ampia garanzia bancaria, riguardo ai pagamenti.

Possiamo anticipare i pagamenti periodici di tre mesi, siamo d’accordo?

D’accordo. Vorrei essere aperto con lei, preferisco trattare con lei che con Kakh.

Per quale motivo?

Non vorrei offenderla…

Non si preoccupi, mi dica.

Vede, il suo direttore ha una visione molto diversa, noi siamo più conservatori e più prudenti, non ci interessa spingere troppo l’acceleratore; rischiamo di guadagnare meno, è vero, ma anche di non perdere tutto in caso di imprevisti.

Bene, mi trova d’accordo con lei. Aspetterò la vidimazione del contratto all’Ambasciata Britannica in India e una volta ritornato nel mio paese, lo farò vidimare a mia volta dalla vostra.

Ottimo, e mi scusi se sono stato franco e poco gentile nei confronti del suo direttore, ma la sincerità e la semplicità ci hanno fatto intendere, non ci saranno dubbi e sotterfugi.

Non si preoccupi. Vorrei salutare Muttih prima di andare via.

Bene, andiamo.

Muttih riceve suo fratello e George con evidente piacere e chiede:

Avete stipulato l’accordo?

Sì.

Dunque è stato semplice come le avevo promesso?

Sì, lo è stato.

Le cose semplici sono fruttuose e di successo!

Grazie di tutto. Ora vorrei ritornare in albergo. Devo fare delle ricerche su internet.

(Muttih apre un cassetto e prende due meravigliose scatole fatte e decorate a mano contenenti il profumo indiano più famoso, le mette in una confezione elegante e lo saluta) L’autista l’aspetta fuori per accompagnarla nel suo albergo.

Questa è rara generosità orientale.

La ringrazio molto, arrivederci!

(7)

George trova l’autista che lo aspetta fuori. Appena lo vede, lo fa accomodare in macchina:

Prego, signore.

Grazie, qual è il suo nome?

Mi chiamo Steven.

Un nome occidentale!

Sì, sono cristiano. Per questo il mio nome è occidentale.

Da quanto tempo esiste il Cristianesimo in India?

Da tantissimi anni.

Il colonialismo e il commercio carovanierohanno avuto parte in questo?

Certo, diversamente i musulmani avrebbero potuto dominare l’India.

Intendi dire che i musulmani avrebbero invaso l’India con la forza?

No, assolutamente. Lei non immagina quante religioni ideate dall’uomo esistano qui in India. Religioni sciocche, superficiali, ridicole addirittura. Se non fossero venuti i missionari a evangelizzare il popolo, la gente avrebbe scelto subito di convertirsi all’Islam.

Ho conosciuto alcune di queste religioni di cui lei parla, ma sinceramente credo che le religioni monoteiste non siano molto differenti!

Sembra un discorso basato sull’Ateismo...

Personalmente rifiuto l’Ateismo, ma ritengo comunque che le religioni monoteiste non siano tanto differenti da queste di cui stiamo parlando.

Noi cristiani aneliamo alla salvezza dell’umanitàfocalizzandoci sulla purezza e sulla moralità. Mi spiace sentirla criticare così duramente la mia religione.

Non volevo puntare il dito contro il Cristianesimo, vi appartengo io stesso. Nei fatti, però, per certi versi il Cristianesimo ha molte similitudini alle religioni inventate dall’uomo purtroppo.

Non capisco…

Forse è meglio cambiare discorso e sfruttare il tempo rimasto per parlare della storia dell’India…

Stiamo per arrivare. Comunque il Pakistan, il Bangladesh e l’India erano un unico paese. Poi è avvenuta la separazione.

Per quale motivo?

A causa delle attività politiche e dei missionari. Anche gli indù hanno lottato per non far diventare l’India un paese islamico.

Lei difende i musulmani nonostante sia cristiano… Questo perché ha paura di loro,oppure perché lavora con loro?

Chissà…



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