DESIDERI E PRINCIPI

DESIDERI E PRINCIPI

(1)

George ha la febbre alta e dopo aver preso delle medicine dalla reception e aver trascorso una notte agitata, finalmente si addormenta e dorme fino alle otto del giorno successivo; è in ritardo, scende a colazione... .

Alle nove e dieci minuti il telefonino di George squilla. Sente la Levi che chiede conansia:

Dove è stato. Sono preoccupata per lei. Ho chiamato diverse volte senza alcuna risposta.

Sono sceso al ristorante per fare colazione, ho dimenticato il telefonino qui.

Non è suo solito fare tardi!

Non sono riuscito a dormire bene questa notte. Forse ho qualcosa che non va!

Vuole andare dal medico?

No, grazie. Mi sento meglio ora.

George scende nella hall la trova ad aspettarlo come al solito elegantissima.

Insisto di volerla accompagnare da un medico.

Grazie, ora mi sento meglio. Se andiamo a fare delle visite interessanti, mi riprendo davvero.

Come vuole. L’importante è che lei stia bene. Oggi visiteremo due o tre luoghi, che ne dice?

Propongo di iniziare con il luogo più importante. Mi interessa più di tutto sedermi e conversare con lei.

Anche a me interessa parlare con lei. Prima di tutto andiamo al Muro del Pianto, poi al monte Uria, quindi visiteremo la tomba del Re Davide nel Monte Sion. Se ci rimarrà tempo, andremo al vecchio cimitero nel Monte degli Olivi.

Perfetto. Finiremo il giro quanto prima, altrimenti mi sentirò veramente molto male.

Come è stato Habib con lei?

Squisito, perfetto, una bellissima persona.

Gli occhi della Levi si illuminano mentre sorride felice.

Habib è una persona colta, attenta e aperta.

È vero. Mi è stato veramente di aiuto.

Lui dice la stessa cosa di lei.

George si meraviglia:

Come e quando?

Ed anche lui mi ha detto la stessa cosa di lei, mi ha chiamato subito ieri sera, ha detto di aver imparato molto da lei, era veramente entusiasta, dice di sentirsi cambiato.

Veramente gentile da parte sua. Abbiamo conversato e discusso per tutto il tempo.

Se lei con Habib si comporta come quando è con me, allora ha ragione ad ammirarla.

George si sente molto orgoglioso di se stesso sentendo le parole della bellissima Levi.

Dunque, non è proprio uguale. Lei è una bellissima donna e lui non lo è. Ma la ringrazio tantissimo per questa sua scelta, e la ringrazio anche per il suo tempo prezioso. Lo scopo del mio viaggio in questo paese è stato pienamente raggiunto. Ho firmato il contratto, ed ho aumentato la mia cultura religiosa.

Grazie anche a lei. E’ vero il contratto… lei si ricorda ancora del contratto? Io l’ho completamente dimenticato. A proposito anche Benjamin sembra cambiato.

Come?

Sì, ieri mattina mi ha detto

‘Questo George è incredibile, o è matto, oppure è un santo.’

Quindi, nessuna terza opzione…

Per la verità non vorrei essere matto, ma non potrei mai essere nemmeno un santo visto che ho pagato la tangente a lui con le mie stesse mani.

Poi ha aggiunto

‘Senti, noi sbagliamo perché diamo eccessiva importanza ai soldi’, ed era la prima volta che l’ho sentito parlare così.

Non è una persona completamente arida, infatti ieri mi ha detto che i piaceri della vita sono dolori per l’anima. Io penso che ci dovrebbe essere un modo per giungere ad un sano compromesso.

Vorrei tanto conoscere questo metodo.

Quindi anche lei, come Habib mi ha riferito, è alla ricerca della via per la felicità?

Una bellissima frase. Quale è la strada per la felicità, secondo lei?

È proprio la strada che lei vorrebbe trovare. Personalmente, la sto cercando da parecchio tempo.

Anch’io la cerco, da un bel pezzo…

Poi, sorride ed esclama:

Sento che le nostre anime sono vicine!!

Anche Habib lo pensa.

Ma lei perché non si è convertita al Cattolicesimo?

L’Ebraismo è la religione più antica e più sacra per me, e se devo cambiarla devo esserne sicura e sceglierne una che sia meno complicata, che sia semplice e limpida.

Francamente, questa è l’unica ragione oppure ci sono altre ragioni?

Poi come potrei convivere con la gente che mi sta intorno che è molto praticante.

Quindi, lei ha paura?

Veramente non ero convinta di volermi davvero convertire. Francamente, ho paura di cambiare la mia religione, dovrei pagare un prezzo molto alto.

Nella vita quando si sceglie di realizzare una libertà individuale c’è sempre un prezzo da pagare!

Cerco ancora di raggiungere la giusta decisione. Quando sarò convinta, potrò avere più coraggio.

Lei ha paura di Benjamin?

Sicuramente! Lei crede che la decisione giusta sarà quella di convertirmi al Cristianesimo?

Lei mi presenta le cose in maniera interessante.

Le ho già detto che le nostre due anime volano insieme. Forse un giorno si fonderanno?

Ecco la nostra filosofa, una bellissima filosofia.

Tra qualche minuto arriveremo al Muro del Pianto, oppure il Muro del Buraq come lo chiamano i musulmani.

È l’ultimo monumento del Tempio di Salomone rimasto ancora in piedi. La maggior parte dei rabbini impedivano agli ebrei di entrare nel sacrario da quando il tempio di Salomone fu distrutto, per cui, ora, il muro rimane come il punto più adiacente al luogo dove sorgeva il tempio stesso. Qui è possibile, secondo le leggi ebraiche moderne, fare le preghiere. Si chiama Muro del Pianto perché qui gli ebrei piangono ricordando il tempio.

Da quando?

Prima del sedicesimo secolo gli ebrei eseguivano le loro preghiere in diversi luoghi intorno al sacrario. Poi iniziano a radunarsi intorno ad alcune pietre adiacenti al sacrario chiamando questo cumolo di pietre come Muro del Pianto, solitamente chiamato diversamente dai musulmani, come Muro del Buraq.

Cosa è allora il Muro del Buraq?

I musulmani dicono che il Profeta Muhammad abbia fatto uno straordinario viaggio spirituale notturno, da Mecca a Gerusalemme, su un quadrupede alato, al-Buraq, nel 620 d.C.; una volta arrivato, avrebbe legato l’animale vicino ad questo muro, ma i musulmani non hanno mai pregato in questo posto, solo noi ebrei.

E voi lì lasciate venire in questo luogo a voi così sacro?

Abbiamo lasciato per loro il sacrario, i musulmani, comunque, non pregano nelle rovine monumentali, non credono nemmeno alle statue.

Habib mi prendeva in giro dicendomi: Voi protestanti siete come i musulmani, non amate né le raffigurazioni né le statue.

Per noi è questo quanto è rimasto del nostro tempio distrutto. Dimostreremo al mondo intero le rovine del tempio ancora nascoste sotto per provare la verità di quello che affermiamo.

In tutti questi anni non siete riusciti ancora a trovare i resti del tempio di Salomone? Ancora sperate di ritrovare tali resti?

Se non li troveremo li rifaremo.

Quindi, lei non è del tutto convinta?

Non sono convinta nemmeno un po›. E’ un dubbio grande. Alcuni studi confermano che le preghiere sono state fatte accanto al muro durante l’Impero Ottomano, non nel deciannovesimo secolo… Comunque sia, questo è un luogo sacro per noi ebrei. Vuole lasciarci senza fare le preghiere?

Oggi lei sembra più strana di quanto lo fosse ieri!

Oggi è una giornata di preghiere e ora stiamo per arrivare al muro. Dobbiamo scendere per continuare a piedi.

Spero che il camminare in questo sole non duri a lungo. Gli effetti della stanchezza ricominciano a farsi sentire.

Spero che nessuno capirà che lei non è ebreo.

Come?

Prenda questo, si metta questa Kippa sulla sua testa.

Va bene, ma non mi faccia delle foto mentre è sulla mia testa, altrimenti Katerina si arrabbierà.

Si vede che lei ama Katerina, tantissimo!

Sì, certo. Lei è una persona colta, religiosa con un cuore puro come il suo.

Spero di trovare una persona come lei che apprezzi la religione, la cultura ed abbia una testa che pensa in modo sano. Andiamo verso destra, ecco, ancora a destra. Siamo arrivati, ecco qui il muro, vede la gente che piange?

Metto la Kippa sulla testa, ma non so se riuscirò a piangere.

Non importa. Tantissima gente come lei non sa’ piangere. Vedrà tanti altri come fanno bene gli attori e come piangono ipocritamente. Adesso deve andare avanti da solo, qui le donne non sono ammesse.

Ma come? Non entrerò se non entra prima lei.

Prego, vada avanti. Vuole che entri anch’io, così mi butteranno fuori come se fossi un cane? Vada da solo per piacere.

George va avanti da solo per il resto della via, ma i suoi passi sono pesanti, perché comincia a sentirsi stanco. Quando arriva al Muro, trova tanta gente che piange, mentre tanti altri fingono di farlo. Si mette accanto a loro per guardare da più vicino:
Spero che tutto questo finisca il più presto possibile’
Gli viene un gran freddo e la stanchezza lo assale. Si guarda attorno e si sente davvero a disagio. Torna velocemente indietro.

Vedo che è ritornato subito!

Sono stanco, veramente. Possiamo andare in macchina il più veloce possibile?

Va bene. Come vuole.

Vuole portare la macchina fino a questo punto?

Purtroppo, non posso, ma può reggersi su di me.

La donna lo aiuta a reggersi, sono davvero molto vicini, ma lui sta molto male, la salute sembra peggiorata improvvisamente.

Mi scusi, le sto dando molto fastidio, ed ora la sto anche facendo stancare.

Non si preoccupi, l’importante arrivare alla macchina. C’è un ospedale vicino, la porterò subito …

(2)

Si affretta ad accompagnarlo in ospedale , dove gli fanno subito una iniezione e mentre lui riposa, la donna va a parlare con il medico per chiedere informazioni sul suo stato di salute.

Che cos’ ha?

Non abbia paura. Gli ho fatto un’iniezione per alleviare i dolori a tutto il corpo e abbassare la temperatura. Bisogna consultare le analisi, che saranno pronte tra un’ora.

E’suo marito o il suo fidanzato?

È solamente un mio caro amico.

Comunque, fra un›ora sapremo tutto, e intanto, si sarà già svegliato.

La Levi si siede accanto a George, lo guarda mentre sta dormendo. Ci mette un po’ di tempo, poi si sveglia confuso;

Dove sono?

Grazie a Dio che si è svegliato. Siamo in ospedale e lei sta bene.

Dove è il medico?

Arriva a minuti con le analisi. Sta tranquillo, George!

La ringrazio veramente tanto. Mai più avrei pensato di causarle tanto disturbo!

Non dica questo! Sono al suo servizio, George.

Arriva il medico.

Bene bene si è svegliato. La sua amica, era molto preoccupata per lei!

Cosa ho, dottore?

A primo consulto la diagnosi è che ha preso una brutta infiammazione, ma dobbiamo aspettare l’esito degli altri esami di domani

Quando potrò uscire?

Tra un’ora oppure domani. Come vuole. Appena si sentirà meglio lei potrà uscire. L’infermiera le consegnerà le sue medicine.

George, io credo che dovrebbe rimanere qui fino a domani, sarebbe più coscienzioso per la sua salute.

George commenta la preoccupazione della donna con gratitudine:

La ringrazio che si sta preoccupando tanto per me, ma vorrei andare in albergo presto anche se mi dispiace non aver finito il nostro giro.

Firmano per la procedura d›uscita, prendono le analisi fatte e la medicina, e fissano un appuntamento per il giorno dopo, alle dieci per ritirare quelle che non sono ancora pronte .

Dovrà venire lui, o posso ritirare io i risultati delle analisi?

Se dovesse risentirsi male, allora tornerete insieme, altrimenti venga solamente lei, se solo per ritirare le analisi.

Allora va bene. Verrò domani per prendere il resto, posso accompagnarlo con la mia macchina, o deve uscire con l›ambulanza?

Con la sua auto. Uscirà a piedi se riesce. Poi si rivolge a George: Penso che lei possa tranquillamente camminare.

Allora vado a prendere la mia macchina per avvicinarla il più possibile all’uscita.

Arriva vicino all’uscita e lo aiuta a salire in auto.

Grazie , non so come ringraziarla?

Questo è un giorno dedicato a pregare. Non ha bisogno di ringraziarmi, faccio solamente il mio dovere.

La ringrazio davvero tanto.

Non so come ringraziarla.

Non si preoccupi. Ora, può riposarsi.

Non mi ringrazi, avere qui lei invece di Kakh è un grande regalo pee me.

Comunque le Ripeto le mie scuse e la mia gratitudine.

Arriveremo in albergo tra pochi minuti, e mi raccomando riposi bene, farò in modo che le portino la cena in camera. L’ora di pranzo, ormai, è passata da un pezzo. Anche domani mattina, la colazione le sarà servita in camera sua, ed io andrò in ospedale a ritirare i risultati delle analisi. Poi, verrò da lei.

Mi dica a che ora ha l’aereo?

Non so più cosa dire. Grazie di nuovo. Partirò alle sei di domani sera.

Arrivano in albergo. La Levi sale con lui in camera per accertarsi che stia bene.

Vorrei rimanere qui con lei, ma ho paura che la mia presenza o le chiacchiere le daranno fastidio. Perciò, vado via ora.

Lei non sa come mi piaccia chiacchierare con lei.

Penso però che debba andare a riposare.

Katerina lo chiama al telefono:

Amore mio, come stai ora?

Sto bene, grazie a Dio. Sono uscito dall’ospedale e sto bene. Chi ti ha detto che stavo male?

Male? Quale male. Quello che so è soltanto quanto Tom mi ha riferito durante la festa in chiesa, ieri sera. Hai detto a lui che stavi male.

Ancora Tom?

Amore mio, hai ancora dei dubbi?

Assolutamente no. Sto bene e domani ritornerò a casa. Il mio aereo partirà alle sei di sera.

Ti aspetteremo con un’ambulanza.

Non ci sarà bisogno. Sto bene.

Meglio così, ma sarò più tranquilla. Non mi allungo tanto. Cerca di riposarti. Arrivederci.

Arrivederci amore mio.

George chiude la telefonata e pensa alle coincidenze. Si chiede se esista un filo logico conduttore, se un destino che lega ogni situazione ed ogni accadimento sia già stato deciso; si chiede se la passione del corpo significhi inevitabilmente la tortura dell›anima, si chiede se non vi sia la possibilità di unirli insieme.
E nel mezzo della sua ennesima riflessione, arriva il cameriere con la cena:

La signora è molto premurosa nei suoi confronti, si è voluta accertare personalmente della freschezza del cibo e ci ha dato istruzioni precise per ricordarle di prendere le sue medicine.

Benissimo. Grazie a tutti voi.

George vorrebbe aprire il computer, vorrebbe controllare la sua posta ma è stanco e preferisce provare a dormire.

(3)

Il mattino seguente il cameriere gli porta la colazione in camera e nuovamente riferisce della donna che li ha chiamati per dare loro disposizioni.

Lei è fortunato, perché è difficile trovare una bella donna come quella, ed anche così tanto innamorata.

George fa colazione e poi invia una mail ad Adam e Tom con una nuova domanda, ovvero se sia possibile cedere alle passioni ed accontentare i desideri del corpo senza poi soffrirne nell’anima. Scrive loro che secondo lui trovare il metodo, sarebbe probabilmente il modo per raggiungere davvero la felicità.
Intanto quella mattina, la Levi si reca all’ospedale a ritirare le analisi di George.
Il medico le riferisce che il virus che lo ha colpito è molto raro, ed è la prima volta che loro lo verificano in un paziente. E’ un virus che attacca il cervello, anche molto pericoloso, e propone di farlo tornare in ospedale per essere tenuto sotto osservazione.
La donna scoppia a piangere in preda all’ ansia per il suo amico che è anche suo ospite in quella città, e si sente particolarmente responsabile oltre che molto vicina a lui emotivamente.
Dopo essersi calmata chiama Habib, il quale si precipita subito in ospedale.
Quando il professore arriva, gli riferisce i risultati e poi molto addolorata gli chiede conforto, gli chiede come mai si senta così vicina ad un uomo che ha conosciuto solo tre giorni prima, forse per quello che lui le ha risvegliato circa la ricerca della felicità. Mentre rivolge queste domande al professore, continua a piangere. Anche l’uomo è davvero scosso per il risultato delle analisi e decidono di andare a trovare George in albergo.
Il telefono della stanza squilla all’improvviso…è la Levi:

Possiamo salire nella sua stanza?

Prego, lei è la benvenuta.

La Levi entra ma triste in volto, lo saluta e gli stringe la mano.

Ho con me un ospite. Può entrare?

Ogni suo ospite è anche mio…prego!

Habib cerca di essere spiritoso per sdrammatizzare la brutta notizia che gli devono dare, e sorridendo ironizza:

Caro amico mio, sono costernato che si sia ammalato, la colpa è sicuramente mia, la Levi è sicuramente innocente.

Lei è più pura della purezza stessa.

Quale onore ad avervi assieme?

Ho dimenticato che lei è il nostro guardiano.

Commentando con un lieve sorriso, guardando verso di George:

Non capisco cosa intende con guardiano.

Non pensarci. George sta cercando di ironizzare. Poi, rivolgendosi a George: Come si sente oggi?

Benissimo, ieri mi sono semplicemente stancato molto.

Spero di non averla stancata io. Avremmo dovuto tornare indietro quando mi aveva detto di sentirsi male.

Lei non ha sbagliato nulla. Quello che è successo era inevitabile.

Il medico le propone di rimanere per altri tre giorni qui da noi, che ne pensa?

Il mio aereo parte alle sei, cioè tra due ore circa dovrei essere in aeroporto, e lei mi sta dicendo di rimanere qui per altri due o tre giorni?

George, la prego, solo due o tre giorni, staremo tutti più tranquilli per la sua salute.

Sto bene. Che cosa dice il medico, quale la sua diagnosi?

La donna gli allunga il referto medico.

Niente di grave, solo che il medico la vorrebbe trattenere qui per altri giorni, per essere tutti più tranquilli.

George prende il rapporto medico mentre guarda fisso negli occhi della Levi. Poi promette di prendersi cura di se stesso e di andare in ospedale appena arriva a Londra …

Dovrà andare dal medico appena arriva a Londra, e mi raccomando ci faccia avere notizie.

Katerina, mia moglie mi aspetterà in aeroporto con una ambulanza. E’ testarda come lei.

Ha fatto bene. Così staremo più tranquilli. Abbiamo due ore circa. Deve prima pranzare e poi farà le valigie.

Adesso faccio una doccia veloce, preparo la valigia e scendiamo a pranzare tutti e tre assieme tra un’ora, non potete rifiutare.

Va bene, ma il pranzo dovrà essere qui in camera, non si deve stancare troppo.

Vorrei muovermi un pochino. Andare al ristorante, non mi disturberà per niente.

Habib, cercando di interrompere questo dialogo, esclama:

Mi dica, ma che punto è del suo cammino alla ricerca della felicità?

E’ la seconda volta che viaggio, caro Habib, alla ricerca della felicità, tale studio mi ha preso tantissimo tempo, ma spero che avrò un buon risultato.

Il suo successo servirà anche a noi. Aspetteremo che condivida con noi il risultato che avrà raggiunto.

Dove era andato la prima volta?

Vi racconto il mio itinerario, in ordine come fa Katerina: Prima andai nel paese delle meraviglie, poi nella città delle leggende, quindi andrò nel paese delle chiese.

Il paese delle meraviglie sabbiamo che è l›India, quello delle leggende dove stiamo ora. Quale sarà il paese delle chiese?

Roma sarà il mio prossimo viaggio.

Gerusalemme sappiamo quale beneficio possa avere, come culla delle religioni con tutti i riferimenti storici. Posso poi immaginare anche la ragione della visita a Roma, giacché rappresenta il punto più importante per tutti i cristiani del mondo. Invece ci dica, perché l›India è stata la meta del suo primo viaggio?

La prima domanda che facevo a me stesso era quali sono le religioni più coerenti, quelle monoteistiche e divine o quelle politeiste inventate dagli uomini?

Scusi se la interrompo, ma la prima domanda non avrebbe dovuto essere: ‘se la religione sia meglio dell’Ateismo?’

Certamente, ho infatti riflettuto sull’ateismo, e tuttora lo considero, una malattia psicologica cui segue una filosofia di comodo, oppure spesso penso che gli atei invero credano a Dio in maniera inconscia ed ipocrita. Gli atei sono i più malati, ma anche i più confusi. Non lo dico con biasimo, anzi me ne dispiace.

Habib sorride mentre guarda la Levi, e dice:

È vero, ma bisogna che questo sia discusso con la più assoluta imparzialità.

Già fatto. L’ho discusso veramente. Dove vuole che vada per vedere con i miei stessi occhi?

Per questo motivo sono le persone più esposte alla disperazione e al suicidio (interviene la donna).

Mi faccia finire per favore. La seconda domanda riguardava le religioni monoteistiche e quale tra loro fosse la migliore.

Questa domanda sorgeva dopo aver appurato che quelle pagane sono false e si basano su leggende.

Per questi motivi nacque l’idea del viaggio in terra santa onde conoscere l’Ebraismo da vicino, (e rivolgendosi alla Levi) e sono stato molto contento per la sua compagnia e le sue spiegazioni.

Quindi i nostri discorsi sul cristianesimo preparano al terzo viaggio, immagino.

Esattamente. Il terzo viaggio sarà a Roma per conoscere meglio il Cristianesimo.

Allora dovrà conoscere anche l’Islam.

Una espressione di rabbia appare sul volto della Levi che esclama: ‘La religione dei barbari. Allora dovrebbe andare alla Mecca per conoscerla meglio. Ma loro non la faranno mai entrare alla Mecca.’

Si calmi per favore. In realtà, avrei voluto incontrare dei musulmani qui a Gerusalemme. Non dimentichiamoci che la maggiore parte degli abitanti di questa citta è di religione musulmana. Ma il viaggio è stato così breve anche a causa della mia malattia, comunque, forse non ci sarà bisogno di andare in un paese islamico.

Habib guarda la Levi negli occhi:

Privare i non musulmani dall’entrare alla Mecca è come privare i musulmani di entrare nella zona del Muro del Pianto, o come privare le donne ad andare al Muro del Pianto, o come privare i giovani musulmani al Jumua (Preghiera del Venerdì) di entrare ad Al Aqsa (Moschea principale di Gerusalemme)… oppure….

Ok, ok!

Habib, le ho già detto che lei è un musulmano travestito da cattolico!

Non chiedere aiuto a George contro di me. Lui parte oggi, mentre noi continueremo con le nostre discussioni, cara Levi. Per la verità, George dovrà cercare nell’Islam come ha fatto con l’Ebraismo e con il Cattolicesimo. Lei ha cercato nell’Ateismo. L’Islam per voi è peggiore dell’ateismo?

Forse!

Siamo in ritardo. Vuole che scendiamo prima di lei al ristorante?

Dobbiamo aiutarlo a scendere. È stanco.

Grazie, Levi. Voi andate avanti. Mi faccio una doccia e arrivo.

Habib e la Levi scendono al ristorante, scelgono un tavolo adatto e si siedono aspettando l’amico.

Arriva George e si unisce a loro.

Il ristorante a buffet è aperto. Potete venire a prendere quello che preferite! Prego.-

Dopo essersi riseduti a tavola, Habib propone all’inglese di continuare a discutere insieme sull’argomento preferito, sfruttando l’ultima occasione.

Proseguiamo dove eravamo rimasti. Io credo che le debba proprio andare in un paese a maggioranza islamico.

Anche io che notoriamente sono contraria all’Islam, ora credo che Habib abbia ragione.

In ognuno dei miei viaggi ho cercato di fare lunghi dialoghi con gli abitanti del posto. Come letture allargate ascoltando i vari pensieri, tante domande e risposte. La quantità delle informazioni che ho raccolto fino ad ora è notevole.

La Levi che guarda George negli occhi:

Posso farle una domanda che spero non sia imbarazzante?

Prego.

Se lei fosse poi convinto che nell’Ebraismo, nel Cattolicesimo o nell’Ortodossia, oppure persino nell’Islam o nel Protestantesimo ci sia la strada della felicità, si convertirebbe direttamente, oppure farebbe prima un’analisi dettagliata del guadagno e delle perdite?

Se sarò convinto che quella strada mi porterà alla vera felicità, ecco che tutto il resto non avrà più alcuna importanza.

Habib guarda dritto negli occhi George per commentare:

La troverà di sicuro, ma io dubito in quello che dice.

Cioè?

Che questo sia facile. E poi….

Cosa?

Certo che non voler considerare problemi e perdite è molto difficile. Le faccio un esempio: i malati di diabete sanno che gli zuccheri fanno loro molto male, gli obesi sanno che il cibo li potrebbe uccidere, ma mangiano lo stesso.

Quale connessione col nostro discorso?

Cambiare la propria religione è senza dubbio più importante e gravoso, che cambiare le proprie abitudini alimentari, equivale a cambiare totalmente la propria vita.

Anche voi la state cercando, non è così?

Comunque Dio è generoso e aiuta certamente chi lo cerca sinceramente.

Mi fate venire in mente un signore anziano che diceva le stesse cose.

E cosa diceva questo signore anziano?

Vi racconterò:

Quel giorno, circa un mese fa, stavo per suicidarmi… Sì, non sto scherzando, volevo suicidarmi, porre fine alla mia vita. Camminavo per un parco e l’ho incontrato.

Mi ha ispirato fargli questa domanda: Lei è felice?

E cosa ha risposto?

Sì! E poi lui disse che anche che io avrei potuto esserlo, se avessi cercato sinceramente nella mia anima.

Non vi siete sentiti dopo?

È stato lui a prendere il mio numero e indirizzo, però non mi ha mai chiamato né scritto.

George, vedo che è rimasto veramente poco tempo per finire di mangiare. Bisogna muoversi e deve anche preparare le valigie.

Non ci metterò tanto. Tra quindici minuti sarò di ritorno. George sale nella sua camera.

Mi piace la coerenza e la dedizione di George e anche la sua semplicità.

Anche a me.

Però io sono un uomo, lei deve essere attenta, inoltre lui è un uomo sposato.

Voi arabi distinguete i comportamenti degli uomini e quelli delle donne.

Ci sono sempre delle distinzioni che nessuno potrà mai cancellare. Ma la mentalità degli arabi e quella degli ebrei è diversa.

Ad esempio?-

Non sono bello come lei, e non sono una donna seducente. Vuole per caso cambiare la natura delle cose? Lei è una bellissima donna con la quale piace conversare. Noi arabi sappiamo e pensiamo di doverla proteggere.

Però paragonare le donne ai cani oppure alla sporcizia… questo non potrà mai essere un precetto di una religione che rispetta i propri fedeli.

Capisco cosa vuol dire… per favore basta allusioni.

E’ importante che la sua ammirazione per quest’uomo si limiti al suo cervello ed ai suoi principi morali.

Ora capisco. Starò attenta.

George scende subito. Paga il conto dell’albergo e si avvicina ad Habib ed alla Levi che l’aspettavano.

Dio la benedica. La Levi la accompagnerà. Io ho un appuntamento. Non dimentichi di farci sapere degli sviluppi lungo la strada della felicità.

Niente protegge l’uomo quanto i suoi principi morali.

Porterò la macchina il più vicino possibile all’entrata per caricare le valigie.

La ringrazio, George. La sua compagna ci ha fatto tanto piacere. Dio la benedica e non dimentichi di andare subito all’ospedale, non dimentichi nemmeno di fare la puntura che la Levi le ha dato.

Quale iniezione?-

Un’iniezione che dovrà fare se si sentisse male sull’aereo. Una di quelle che il medico le aveva prescritto.

Grazie tante a voi due.

(4)

George esce e trova la Levi che lo stava aspettando al volante dopo avergli già caricato le valigie. Partono verso l’aeroporto.

Ci mancherà George. È stato con noi per pochi giorni, ma sappiamo che sarà indimenticabile.

Quello che sarà indimenticabile è il suo sorriso, la sua cultura e il suo pensiero. Ho imparato tante cose da lei. Grazie.

Gli occhi della Levi si riempiono di lacrime.

Mi mancheranno le sue discussioni e i suoi dialoghi e ... i suoi sguardi. Ritornerò all’oppressione di prima.

Uno come Benjamin, non merita certo queste lacrime.

Il vero problema non è né Benjamin né tutti gli altri ebrei. Il vero problema sta dentro di me. Io non conosco la strada della felicità, ma ne sentivo il desiderio ardente di trovarla durante le nostre conversazioni.

Le nostre conversazioni andranno avanti. Poi lei continuerà a conversare con Habib. Sa una cosa? Da quando ho incominciato a camminare lungo la strada della felicità, non sono più depresso.

Considero queste sue ultime parole una promessa. Ovvero che mi scriverà tutto, ogni risultato che raggiungerà.

Promesso. Ma ad una condizione!

Quale condizione?

Deve asciugarsi gli occhi e sorridere, vorrei ricordala senza lacrime.

Perché non si è messo a piangere al muro del pianto?

Perché? Dovrei piangere su un monumento di cui non trovano ancora una sola evidenza comprovante la sua sacralità?

La perdono, per queste parole, ma ad una condizione

Quale condizione?

Che mi farà sapere di lei domani, della sua salute, anche con un semplice messaggio.

D›accordo.

Eccoci qua all’aeroporto di Ben Gurion, il nome del primo ministro israeliano. Per sua informazione in passato quest’aeroporto è stato dichiarato il migliore del Medio Oriente.

George effettua il check-in mentre la Levi lo aspetta. Quando poi sta per varcare l’entrata, la donna allunga la mano: Queste fiale me le ha data il medico in caso dovesse avere la febbre sull’aereo.

Grazie.

Gli occhi della Levi si riempirono di lacrime. Un grazie dal profondo del mio cuore.

George le stringe la mano.

La lascio nelle mani di Dio. Il signore la protegga.

Arrivederci, Dio la protegga.

Si volta, ed è molto triste.



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